Per quanto sia molto difficile credere
che le fatiche e le brutture di questo mondo siano le dirette
conseguenze di un morso dato a una mela (che niente aveva a che
vedere con l'attuale tecnologia, altrimenti il 'bug' sarebbe stato
facilmente eliminato e oggi vivremmo tutti felici e contenti) sono convinto che la componente spirituale,
qualunque essa sia, abbia dei risvolti particolarmente incisivi sul
corso di queste nostre vite tutte fatte di materia e sostanza. Troppa
materia e poca sostanza.
Si perché, se 'la religione è l'oppio
dei popoli', vediamo costantemente con i nostri occhi quanto il dio
in questione (qualunque nome vogliate attribuirgli) non sia così
spirituale quanto cercano di farcelo apparire: questo dio utilizza
conti correnti, acquista azioni, partecipa a compravendite, possiede
giacimenti petroliferi, scatena guerre (ma senza sporcarsi le
mani, non sia mai)...insomma...ha il suo bel da fare, diciamo così.
Qual è il compito del Suo
rappresentante in terra? In teoria, far si che il Suo verbo, il Suo
nome e le Sue gesta raggiungano più essere umani possibile e che
questi decidano spontaneamente di seguire i dettami stabiliti dal Suo
pensiero mettendoli in pratica (per quanto possibile) nella vita di tutti i giorni. Una guida, insomma. Un rappresentante terreno di
quell'entità così invisibile ma così presente nel quotidiano di
miliardi di persone.
Ripeto, in qualunque modo si voglia
chiamarLO o definirLO.
La velocità impressionante di questa nostra vita, però, spesso favorisce l'oggetto più che lo spirito; il
possedere più che l'essere.
Sono le 'protuberanze terrene
del sacro' in primis ad occuparsi del materiale a scapito dell'uomo e dell'anima;
dunque, a cascata, diventa inevitabile la moderna degenerazione della
tanto ostentata spiritualità, che altro non diventa che
un'esibizione del credo, una messa in mostra di 'chi crede in cosa' e
non della fede in sé e delle sue più profonde motivazioni.
Giovanni Paolo II aveva almeno il
'merito' (se di merito si può parlare) di cercare un dialogo
attraverso il viaggio, la comunicazione, l'andare in giro per il
mondo a diffondere un messaggio: Che crediate o no, giusto o
sbagliato pensiate che sia, almeno il tentativo di essere un rappresentate
attivo del suo 'principale' lo ha fatto. Il gesto concreto c'è.
Erano sicuramente tempi diversi, non
eravamo in possesso di così 'tanto', internet non era ancora così
importante, le difficoltà di questi anni erano ancora da venire per
cui lo spazio per la fede c'era e non era trascurato in favore di uno
spirito di sopravvivenza che sfocia sempre più spesso in un egoismo
di massa difficile da fermare, al giorno d'oggi.
Nei momenti più difficili serve un
capo, qualcuno che si prenda delle responsabilità, che si faccia
carico degli altri e che indichi la strada.
Noi italiani lo sappiamo bene, abbiamo
sempre avuto bisogno che qualcuno ci dicesse cosa fare, dove andare, cosa dire
e perché, con maniere più o meno forti, poiché non siamo capaci di
prenderci ciò che vogliamo, ma solo quello che ci viene dato.
Lamentandoci successivamente.
Le dimissioni di Benedetto XVI arrivano
nel momento di maggior difficoltà (anche spirituale) del nostro
paese e non solo.
Non è stato (a mio avviso) la guida
che avrebbe dovuto essere, non si è preoccupato dei suoi fedeli e
delle loro anime, ma di cose, oggetti, questioni: per questo ci
pensiamo già noi.
Sbaglio?
Il tema della pedofilia nella Chiesa, il confronto con le
altre religioni, le questioni interne al Vaticano e 'corvi'
vari...non hanno fatto che allontanare i fedeli.
L'amore.
Capite, continuano imporci di
distinguere i vari tipi di amore L'amore è amore. Punto. Perché il
mio dio (qualunque esso sia) dovrebbe giudicarmi se non faccio altro
che amare qualcuno? Amare non è male. Perché quindi dovrei
sbagliare? Perché continuano a dirmi che se amo A il mio dio
(qualunque esso sia) mi ama, ma se amo B il mio dio (qualunque esso
sia) mi punirà?
Io devo pensare a dove trovare i soldi
e cosa comprare, cosa mangiare, dove andare, al lavoro, ai figli,
alla fidanzata, alla mia squadra del cuore, alla nonna sola a casa
che devo accompagnare a fare la spesa.
Tu devi occuparti della mia anima, non
del mio quotidiano. Per quello ci sono già io.
Sono convinto che la situazione
politica abbia accelerato decisioni molto più grandi di noi.
Un certo tipo di politica fondata sulla
religione e sul mancato rispetto dei suoi precetti da parte degli
stessi oratori che tanto declamano, via mass media, la sua
importanza...credo stia per finire.
O almeno me lo auguro.
Personaggi e movimenti politici spinti
da una superficiale quanto fintamente profonda fede nel dio (qualunque esso sia) tanto acclamato e
chiamato in causa hanno più volte dimostrato la pochezza della loro
anima. A scapito nostro, ovviamente. E di ciò in cui credevamo. O in cui crediamo
tutt'ora.
La difficoltà nella vita quotidiana
sommata alle continue bugie e le dichiarazioni d'intenti
completamente discordanti con i fatti reali hanno spinto i più
lontano dal proprio spirito.
Quel che serve è una guida.
Forse lo hanno capito e stanno cercando
di mettere una pezza, in qualche modo, alla probabile 'deriva laica'
che queste votazioni politiche potrebbero portare.
Una guida spirituale aiuta. Sempre. A
prescindere dal fatto che sia la vostra guida, o quella di
qualcun'altro.
Perlomeno è un interlocutore in più
con il quale confrontarsi, qualcuno con cui parlare e che può
fornirci un punto di vista differente. Che ci permetta di pensare. Perché pensare e parlare aiuta il confronto. La crescita. La vita.
Così da non dover più cercare
facilmente le risposte su Wikipedia ma magari dentro noi stessi.
Qualunque sia il nome che
quotidianamente diamo al nostro dio.
O quello che rappresenta per ciascuno
di noi.
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