martedì 1 ottobre 2013

Chi fermerà la musica?

Negli ultimi anni l'ascoltare un determinato cantante/gruppo/brano musicale, spesso, ha caratterizzato la nostra appartenenza (inconsapevole?) ad una determinata categoria sociale.
Esagero?
Non credo.
Ad esempio: ascolti gli Arcade Fire? Allora ne sai.
Mi seguite?
Altro esempio.
Lady Gaga?
Ok, ci siamo capite.
Diciamo che dal binomio Beatles - Rolling Stones in poi 'l'appartenenza' ha giocato un ruolo fondamentale nel mercato discografico (The Who - Mods su tutti).
Comunque.
Nel 2001 un successo clamoroso ebbe il brano 'le vent nous portera' dei Noir Désir.
Ascoltarli prima del loro divenire un tormentone era molto cool.
Effettivamente il pezzo aveva un qualcosa di magnetico: nelle parole, nella musica, nel video.
Senza contare il carisma della band e, soprattutto, del suo leader.
Brevemente: Bernard Cantat nel 2003 viene arrestato a Vilnius dopo aver ucciso a pugni, la sua compagna, l'attrice Marie Trintignant.
Condannato a 8 anni di reclusione, ne sconta soltanto 4 per buona condotta, con l'aggiunta di non poter nemmeno accennare alla vicenda nelle sue future opere da lì a 10 anni. Uscito di prigione, torna insieme alla compagna che aveva frequentato prima di Marie. Nel 2010 la donna s'impicca perché  non sopporta più la violenza di Cantat; dopo averlo scagionato nel processo Trintignant, prima di suicidarsi lascia un messaggio in segreteria ai suoi genitori, dove accusa esplicitamente Cantat di violenze continue su di lei i i loro bambini.
In questi giorni è uscito il nuovo singolo dell'ex leader dei Noir Désir, che ora si presenta, insieme ad un suo ex musicista, con una nuova formazione.
Che fare?
Personalmente ancora non ho ascoltato il nuovo brano, 'Droit dans le soleil'. Non lo so.
Avevo già qualche problema con la canzone del 2001.
Perché?
Inquietudine.
Immotivata. Insensata. Ma forte inquietudine.
E poi i tormentoni evito sempre di ascoltarli nel momento di massima esplosione, perché il rischio è quello di arrivare ad 'odiare' una canzone che, se non 'tormentata', sarebbe meravigliosa.
Tipo 'Trouble' dei Coldplay. Una gemma sprecata.
Un brano speciale vale la 'rimozione' di un passato violento?
La storia della musica è piena di omicidi, di risse, dipendenze da droghe e alcool, ma difficilmente il prezzo da pagare è stato così alto.
Si può far finta di nulla? Soprattutto, è giusto?
Può una persona con un'ombra così grossa e, tutt'ora così presente, andare in giro per il mondo e cantare liberamente il suo dolore che è anche, e soprattutto, quello di una famiglia a cui è stata portata via una parte così importante?
Dove finisce lo spettacolo e quando comincia la vita vera? E quanto si possono sovrapporre realtà e arte e fino a che punto?
Risposte non ne ho.
L'ultima volta che mi posi un problema simile, era riguardo ad un tizio che diceva di aver sparato ad un uomo sulla riva del fiume Reno. Solo per guardarlo morire.
Ma poi smentì di averlo fatto davvero. Disse che si trattava solo di una frase inventata in una canzone.
Forse.




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