Se
credo negli oroscopi?
Diciamo
così: mi piace quando dicono cose belle. Ma li snobbo quando il voto
è al di sotto del 6,5.
Facile,
no?
Si,
lo so, ma sono un 'superstizioso non superstizioso', per cui il mio
cercare (o meno) il supporto astrale dipende dal piede con il quale
mi alzo la mattina.
Solitamente
mi divido tra Paolo Fox (oh...quando c'azzecca è impressionante) e
Rob Brezsny, molto più 'indie – alternative'.
Questa
mattina l'amico Rob parlava così:
“Non
dire che vuoi l’amore”, dice lo scrittore Stephen Sparks. “Dì
che vuoi la luce del mattino attraverso una finestra macchiata di
vernice; dì che vuoi una folata di vento che trascina le foglie sul
marciapiede e colline che rotolano verso il mare; dì che vuoi
vedere, in un albero davanti al quale passi ogni giorno, i resti di
un nido rivelati dalla caduta delle foglie; un pigro pomeriggio
di conversazione nella penombra di un bar; l’odore del pane che
cuoce”. Questo è proprio il consiglio che voglio darti, Gemelli.
Secondo me, non ti puoi permettere di essere vago e generico nelle
tue richieste d’amore. Devi chiedere esattamente le sensazioni e le
esperienze che faranno crescere la tua voglia di goderti la
vita.
La
prima cosa a cui ho pensato è stata: ''Ok! Adesso prendo la chitarra
e scrivo una canzone!”. Ma poi ho cambiato immediatamente idea, preso
dal terrore di scrivere un miscuglio di banalità alla Jennifer Lopez
del tipo 'baby i love you, baby i need you'.
Brrrrr!
Bleah!
Però!
C'è
un però!
Il
pensiero riguardo a cosa mi piacerebbe chiedere mi è venuto. E per
tutto il giorno ho immaginato a cosa poter chiedere al posto del
classico amore made in Hollywood.
Non
sono romantico, solitamente. Anzi.
Se
solo ci provo risulto delicato come un uomo di Neanderthal che prova
ad sgusciare un ovetto sodo con una clava.
Ma
mi piace l'idea di averci pensato tanto. E a tante cose. La giornata ha avuto un colore diverso.
Inoltre
è la prima volta che 'rispondo' ad un oroscopo. Magari affrontarlo a
viso aperto può essere un esperimento interessante.
Allora.
Io
non voglio l'amore. Per quel che ne so, l'amore dura due anni. Così
dicono. E dopo? Dopo c'è l'affetto. La routine. I pranzi dai
rispettivi genitori il fine settimana. Le cene con le rispettive
coppie di amici. I compleanni cadenzati dei vari conoscenti, di
quelli a cui non sai mai cosa regalare e che se non ci vai fai la
figura di quello che se ne frega e poi la tua lei s'offende e tiene
il muso per tutta la serata e quando torni a casa ti tocca pure
litigare. Le vacanze ad agosto. Le due settimane al mare o in qualche
capitale a fare le foto. Che poi quando ti annoi prendi il telefono e
guardi se qualcuno ti ha 'whatsuppato' o se hanno commentato la tua
foto appena postata su Facebook.
Non
voglio l'amore.
Vorrei
che mi passassi la penna mentre sono seduto sulla poltrona con in
braccio la chitarra, quando non mi vengono le parole e il plettro
cade per terra e, senza parlare, riesci a dirmi cosa scrivere.
Vorrei
andare al cinema e commentarti nell'orecchio il film, soprattutto
quando succede qualcosa di stupido e io rido come un 'duenne', darti
fastidio promettendoti di non farlo più subito dopo che mi dici di
stare zitto.
Vorrei
andare a correre in mezzo alle foglie che cadono, con i ricci
spaccati ma non aperti del tutto, dai quali fuoriescono le castagne,
di quelle che non si mangiano ma si tengono in tasca perché tengono
lontano il raffreddore. Ma tu a queste cose non ci credi. E ogni
volta che ne trovo una mi chino a raccoglierla mettendola nel cestino
della bici con la quale mi segui, perché so che ti stanchi e ti
annoia a starmi dietro. Soprattutto quando fa freddo. Ma vieni perché così stiamo insieme.
Vorrei
arrivare a casa e trovarti addormentata. Con la musica in sottofondo.
E sentirti borbottare che le cose non sono andate come avresti
voluto. E allora sei tornata a casa e hai pianto, anche perché io
non c'ero e mi hai odiato anche se non era stata colpa mia. Ma adesso
ci sono. E tu stai meglio. E allora faccio lo stupido, perché è la
cosa in cui sono più bravo di tutti, e tu ti svegli del tutto. E mi odi. Ma
poi ci baciamo e mentre tu parli, io mi addormento e forse ti sbavo
anche sulla spalla.
E
quando ci addormentiamo riusciamo a stare incastrati per qualche
minuto. Come pezzi di un lego che combaciano e non fanno fatica ad
attaccarsi l'un l'altro. Ma per poco. Perché vuoi stare comoda. E io pure. Ma
anche se ci spostiamo, un pezzo di noi rimane sempre in contatto con
l'altro: una mia mano sul tuo fianco, un tuo piede sulla mia gamba,
il mio culo con il tuo. Lontani. Ma senza perderci.
E
adesso comincia a fare freddo. E compro una guida ai locali dove
fanno i migliori biscotti. E io ti ci porto, ma non li posso
mangiare. E ti guardo mentre ne mangi uno, non di più, perché sono
buoni ma 'non hai fame', mi dici. Invece li divoreresti tutti, ma poi ti
sentiresti grassa. E preferisci fare finta di essere sazia.
Prendendomi in giro perché posso bere soltanto un caffè o un english
tea caldo con latte a parte o un marocchino cioccolatoso, con tutto
il cioccolato che mi rimane sui denti mentre sorrido apposta per
farti vergognare.
Vorrei
mi venissi a prendere a lavoro senza dirmi niente. E vorrei portarti
un mazzo di girasoli quando saluti i colleghi e stai per salire in
macchina. Ma poi i girasoli nella Vespa non ci stavano, per cui sono
tutti piegati e, mentre mi baci, mi dici che non sono capace a farti le sorprese.
Vorrei
farti un sacco di foto stupide e mandartele in momenti 'random' della
giornata solo per farti ridere e ricordarti che ti penso. E che ti controllo. Signorina...
Vorrei
pensare che domani ci sei. Se piove. Se la luce salta e non torna.
Se
alzarti da una sedia diventa un'impresa vorrei essere lì a mettere
il cuscino sotto le tue chiappe raggrinzite perché così la volta
dopo non sprofondi troppo in basso e le ginocchia non ti fanno più tanto male.
Vorrei
che mi aspettassi mentre vado a scuola alle 8:20 salutandoti
rumorosamente. Per poi tornare dopo la mezza affamati e curiosi di ascoltare le storie della mattinata appena trascorsa.
Vorrei
passeggiare in un parco, insieme. Perché adesso correre è un po'
difficile e le ore è meglio godersele lentamente.
Vorrei
guardarti e rivederci in ogni attimo di quello che siamo stati.
Questo
vorrei.
Adesso
basta però. Che poi s'avvera tutto sto casino e mi arriva in casa
una che mi chiede di scegliere tra lei e i miei cd.
Abbella...50
e passa cd degli Oasis tra discografia completa e bootleg comprati a
Londra non si trovano da nessuna parte.
E
vedi d'annattene!
Ecco, la prosa lirica ti riesce abbastanza bene. Negli anni 70 andava molto una canzone del mio cantante frikkettone preferito (che poi ha fatto una triste fine). Si intitolava "Vorrei incontrarti", ed era un po' come il nòcciolo del tuo frutto candito di oggi.
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