lunedì 3 dicembre 2012

Chi non muore si rivede


Leggevo da qualche parte che, nei periodi di crisi, quando media e politica concorrono tutti insieme nel creare una sorta di 'panico costante' nella popolazione (debito pubblico, guerra, bancarotta e aggiungeteci una qualunque notizia scritta su di un quotidiano da un paio d'anni a questa parte) il filone horror legato agli zombie è quello che 'tira' di più sul mercato. 
Pare, infatti, che la paura derivante da una situazione del tutto irrazionale e catastrofica (come ad esempio una sconosciuta epidemia che trasforma la quasi totalità della popolazione mondiale in creature prive di senno ma affamate di carne) attecchisca maggiormente nella psiche delle persone in questi particolari periodi storici dove ''del doman non v'è certezza''.
E dopo questa citazione posso chiudere il post. Arrivederci.

:)

Il 'must' del momento è la terza stagione di The Walking Dead.
Non preoccupatevi, non spoilero nulla.
Ucciderei personalmente a morsi (ovviamente) tutti quelli che, ogni volta, buttano lì delle anticipazioni sul serial televisivo. Lo so che nasce prima il fumetto, che la storia in tv non è del tutto fedele, che i puristi non apprezzano....lo so!
Ma sapete una cosa? CHISSENEFREGA!
Il genere zombie è il mio preferito. Ho una serie lunghissima di dvd, libri, fumetti (tiè!) e articoli vari relativi ai morti viventi.
Come non ricordo i testi delle canzoni purtroppo non ricordo, o faccio confusione, coi titoli delle innumerevoli pellicole uscite nel corso degli anni. Ma non è un problema particolarmente grave. Tra intenditori di zombie ci si capisce.
Si, perché sarà il mio lavoro o saranno i miei amici stravaganti ma conosco molte persone super appassionate del genere con le quali quasi quotidianamente ci si confronta.
Di che si parla? Beh, della serie tv, del suo protagonista Rick, del nuovo film di Brad Pitt che uscirà nel 2013 tratto dal secondo libro del figlio di Mel Brooks (World War Z) e di molto molto altro.
Ad esempio ho appena finito di leggere un libro intitolato 'Diario di un sopravvissuto agli zombie', un libro tratto da un blog realmente pubblicato bel 2007 da un soldato americano (J.L. Bourne) che, durante la sua attività di soldato, era solito annotare su di un taccuino lo scenario di guerra da lui vissuto ma con protagonisti gli zombie. Successivamente dalla carta si passò al web, dove l'accuratezza e il realismo dei racconti permisero al novello scrittore di ottenere un successo inatteso tra i seguaci del genere e non solo.
Il libro sembra un diario vero e proprio: molto accurato nella narrazione, realistico nel raccontare le difficoltà da lui vissute (si fa per dire) e nel descrivere il modo in cui cerca di sopravvivere in un mondo ormai devastato e invaso dai non morti.
Non sono pazzo. Nemmeno ossessionato. Solo molto appassionato. E un pochino fissato, d'accordo.
Ma tipo Resident Evil 6, il videogioco? No perché del film non parlo nemmeno: inguardabile (uff...quanto sono nerd).
Avendoli giocati tutti (ma dai?) posso dire che questo è il peggiore. La grafica è spettacolare, per carità, ma si perde la storia, l'azione, il brivido. Si perché anche gli zombie, sotto sotto, hanno un'anima, e in questo sesto capitolo della serie si è persa.
Adesso come faccio? Fino a febbraio, dico. A febbraio quando tornerà la seconda parte della terza stagione del telefilm.
Boh!
Posso ingannare l'attesa giocando (per l'ennesima volta) all'extra 'i mercenari' di Resident Evil 5. E poi? I libri sono usciti tutti, i film nuovi sono ancora in preparazione. Quelli vecchi li ho già visti mille volte.
E se, per caso, nei prossimi mesi l'economia mondiale si risollevasse? Che so, calasse lo spread, non ci fossero più guerre e 'scoppiasse' la pace mondiale, il lavoro non fosse più un problema, l'effetto serra svanisse, tutte le nazioni del mondo cominciassero ad occuparsi dei problemi legati all'ambiente? A questo punto la gente non avrebbe più motivo di avere paura; sarebbero tutti felici e tranquilli.
Questo vorrebbe dire niente più crisi, e niente più crisi automaticamente comporterebbe la cancellazione della seconda parte della terza stagione di The Walking Dead.
Certo, potrebbe essere, come no.
Ma come dice Rick, alla fine della seconda stagione...'questa non è più una democrazia'. 

Nessun commento:

Posta un commento