'Please don't put your life in the
hands of a rock and roll band' diceva, qualche tempo fa, uno che a
John Lennon deve gran parte del suo successo.
Il ragionamento non fa uno piega:
l'ossessione per il proprio idolo, che sia musicale o cinematografico
o di qualunque tipo, non è mai cosa buona e giusta. Certo, può
esserci una forte passione a fare da sfondo alle nostre giornate,
questo si.
Ad esempio, se fossi nato in America
forse avrei intrapreso la carriera part-time di 'sosia di Elvis', andando a
suonare alle varie feste di paese. Sarebbe stato fico: ciuffo ben
ingellato, acustica modello 'jumbo' di colore bianco e vestiti
sbrilluccicanti da esibire sui palchetto delle sagre paesane del
Tennessee.
Ma vuoi mettere?
Comunque, oggi sono 32 anni dalla
scomparsa di John.
Più che per le cose che ha fatto, ogni
tanto mi soffermo a pensare a cosa avrebbe fatto oggi. Del tipo:
avrebbe riunito i Beatles per un album d'inediti? Sarebbe su
Facebook? Inciderebbe un album di canzoni natalizie destinando i
proventi a qualche associazione benefica? Cosa penserebbe della Tav e
della guerra in 'Afanistan' (cit.)?.
Ahahahahahah...scusate, ma quando penso
a questo paese non riesco a non pensare all'intervista di Sabrina
Nobile de Le Iene a quel politico italiano che manco sapeva
pronunciarne l'esatta dizione (figuriamoci scriverlo).
Riso amaro.
Secondo voi, allora? Andrebbe ospite il
sabato sera su Canale 5 a raccontare che, ad esempio, 'Ringo ogni
tanto non andava a tempo, Paul odiava le foto e George preferiva il
sushi al cibo indiano'?
Non credo.
Ma non me lo vedo nemmeno a ripetere
qualche nuovo 'bed-in' di protesta contro le guerre attuali.
Il suo essere innovativo già all'epoca forse avrebbe
dato il via, oggi, a qualche nuova forma di comunicazione o di espressione,
questo si.
So che può essere 'blasfemo' ma a
livello d'impatto mediatico (e ribadisco, solo in questo senso)
penso che un'attuale Lady Gaga potrebbe essere considerata una moderna Lennon,
facendo le dovute proporzioni tra immagini (lei) e contenuti (lui).
Guardando Paul oggi, ovviamente, tutto
questo ragionamento non può stare in piedi: un arzillo vecchietto
dall'aspetto (chirurgico) super-giovane che pur di cantare sarebbe
disposto ad esibirsi ovunque (vedi le ultime non esaltanti esibizioni
Olimpiche) a prescindere dalla qualità della performance.
Nell'attesa di sentire in 'loop' la sua composizione natalizia più famosa, continuerò ad
immaginarmelo in chiave moderna, ovviamente partendo sempre dai suoi libri
di storia, diciamo così.
Ciao John. Ci tweetiamo più tardi.
P.s. Sicuramente avrebbe amato questo film alla follia :D
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