sabato 8 dicembre 2012

Lenin...non Lennon!


'Please don't put your life in the hands of a rock and roll band' diceva, qualche tempo fa, uno che a John Lennon deve gran parte del suo successo.
Il ragionamento non fa uno piega: l'ossessione per il proprio idolo, che sia musicale o cinematografico o di qualunque tipo, non è mai cosa buona e giusta. Certo, può esserci una forte passione a fare da sfondo alle nostre giornate, questo si.
Ad esempio, se fossi nato in America forse avrei intrapreso la carriera part-time di 'sosia di Elvis', andando a suonare alle varie feste di paese. Sarebbe stato fico: ciuffo ben ingellato, acustica modello 'jumbo' di colore bianco e vestiti sbrilluccicanti da esibire sui palchetto delle sagre paesane del Tennessee.
Ma vuoi mettere?
Comunque, oggi sono 32 anni dalla scomparsa di John.
Più che per le cose che ha fatto, ogni tanto mi soffermo a pensare a cosa avrebbe fatto oggi. Del tipo: avrebbe riunito i Beatles per un album d'inediti? Sarebbe su Facebook? Inciderebbe un album di canzoni natalizie destinando i proventi a qualche associazione benefica? Cosa penserebbe della Tav e della guerra in 'Afanistan' (cit.)?.
Ahahahahahah...scusate, ma quando penso a questo paese non riesco a non pensare all'intervista di Sabrina Nobile de Le Iene a quel politico italiano che manco sapeva pronunciarne l'esatta dizione (figuriamoci scriverlo).
Riso amaro.
Secondo voi, allora? Andrebbe ospite il sabato sera su Canale 5 a raccontare che, ad esempio, 'Ringo ogni tanto non andava a tempo, Paul odiava le foto e George preferiva il sushi al cibo indiano'?
Non credo.
Ma non me lo vedo nemmeno a ripetere qualche nuovo 'bed-in' di protesta contro le guerre attuali.
Il suo essere innovativo già all'epoca forse avrebbe dato il via, oggi, a qualche nuova forma di comunicazione o di espressione, questo si.
So che può essere 'blasfemo' ma a livello d'impatto mediatico (e ribadisco, solo in questo senso) penso che un'attuale Lady Gaga potrebbe essere considerata una moderna Lennon, facendo le dovute proporzioni tra immagini (lei) e contenuti (lui).
Guardando Paul oggi, ovviamente, tutto questo ragionamento non può stare in piedi: un arzillo vecchietto dall'aspetto (chirurgico) super-giovane che pur di cantare sarebbe disposto ad esibirsi ovunque (vedi le ultime non esaltanti esibizioni Olimpiche) a prescindere dalla qualità della performance.
Nell'attesa di sentire in 'loop' la sua composizione natalizia più famosa, continuerò ad
 immaginarmelo in chiave moderna, ovviamente partendo sempre dai suoi libri di storia, diciamo così.
Ciao John. Ci tweetiamo più tardi.



P.s. Sicuramente avrebbe amato questo film alla follia :D



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