Periodicamente ci chiediamo quanto siano rispettate le donne. Le nostre quanto quelle che abitano altri paesi.
La domanda, però, la voglio porre da un punto di vista diverso: non alla luce delle vicende degli ultimi giorni (un mix di tragedie da far parlare i talk show pomeridiani per i prossimi dieci anni) ma provando ad indossare i panni di 'chi' queste domande dovrebbe farle.
Provo a spiegarmi meglio e, soprattutto, proveo a non essere banale. Apprezzate almeno il tentativo.
I nostri Ministri, ovvero, i rappresentanti politici e istituzionali, il nostro biglietto da visita al mondo e il nostro, allo stesso tempo, capo e dipendente...sono in maggioranza uomini.
Uomini non molto colti e non tutti laureati. Spesso indagati o condannati. Molti di questi ideologicamente vicini a correnti di estrema destra (o se non estrema...di provenienza 'dubbia', mettiamola così).
Ma questo non c'azzecca molto, direte voi. Secondo me c'azzecca eccome. Continuiamo.
Molte delle 'poltrone' sono state assegnate a persone che hanno meritato (scusate il verbo) il loro posto grazie a favori sessuali, prestazioni particolari ad amici, parentele di lunga data con vecchi e polverosi protagonisti dell'Italia che fu.
Non è stato importante il titolo di studio finale quanto la capacità nella prova orale.
In tv quante sono quelle piazzate nei vari palinsesti dopo essere 'passate al controllo qualità'?
Come faccio a credere anche solo a uno di questi che mi dice che 'la donna è la figura intorno alla quale ruota la nostra società' quando subito dopo due culi intorno ai vent'anni si fanno la doccia in prima serata tra una notizia e l'altra?
Come posso credere che una ricercatrice laureata-specializzata-dottorata-tirocinata-sfruttata-cacciata (la fuga dei cervelli) sia il futuro se poi i quesiti maggiori girano intorno a una farfalla?
Non siete credibili!
La scomparsa di un personaggio importante unisce tutti sotto lo stesso coro di mediocrità e ipocrisia. Perché tanto la gente dimentica quanto detto in passato. Gli insulti. Le battute da bar.
Più facile è ricordare il rumore che il semplice suono.
Notizia di questi giorni è quella relativa ad una condanna a morte per blasfemia inflitta ad una donna convertitasi al cristianesimo: pare che alcune vicine di casa l'abbiano sentita parlar male di Maometto.
E noi? Noi che cosa abbiamo sentito? E soprattutto: cos'altro siamo disposti a sentire?
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