domenica 30 dicembre 2012

Se ne dicon di parole....

Periodicamente ci chiediamo quanto siano rispettate le donne. Le nostre quanto quelle che abitano altri paesi.
La domanda, però, la voglio porre da un punto di vista diverso: non alla luce delle vicende degli ultimi giorni (un mix di tragedie da far parlare i talk show pomeridiani per i prossimi dieci anni) ma provando ad indossare i panni di 'chi' queste domande dovrebbe farle.
Provo a spiegarmi meglio e, soprattutto, proveo a non essere banale. Apprezzate almeno il tentativo.
I nostri Ministri, ovvero, i rappresentanti politici e istituzionali, il nostro biglietto da visita al mondo e il nostro, allo stesso tempo, capo e dipendente...sono in maggioranza uomini.
Uomini non molto colti e non tutti laureati. Spesso indagati o condannati. Molti di questi ideologicamente vicini a correnti di estrema destra (o se non estrema...di provenienza 'dubbia', mettiamola così).
Ma questo non c'azzecca molto, direte voi. Secondo me c'azzecca eccome. Continuiamo.
Molte delle 'poltrone' sono state assegnate a persone che hanno meritato (scusate il verbo) il loro posto grazie a favori sessuali, prestazioni particolari ad amici, parentele di lunga data con vecchi e polverosi protagonisti dell'Italia che fu.
Non è stato importante il titolo di studio finale quanto la capacità nella prova orale.
In tv quante sono quelle piazzate nei vari palinsesti dopo essere 'passate al controllo qualità'?
Come faccio a credere anche solo a uno di questi che mi dice che 'la donna è la figura intorno alla quale ruota la nostra società' quando subito dopo due culi intorno ai vent'anni si fanno la doccia in prima serata tra una notizia e l'altra?
Come posso credere che una ricercatrice laureata-specializzata-dottorata-tirocinata-sfruttata-cacciata (la fuga dei cervelli) sia il futuro se poi i quesiti maggiori girano intorno a una farfalla?
Non siete credibili!
La scomparsa di un personaggio importante unisce tutti sotto lo stesso coro di mediocrità e ipocrisia. Perché tanto la gente dimentica quanto detto in passato. Gli insulti. Le battute da bar.
Più facile è ricordare il rumore che il semplice suono.
Notizia di questi giorni è quella relativa ad una condanna a morte per blasfemia inflitta ad una donna convertitasi al cristianesimo: pare che alcune vicine di casa l'abbiano sentita parlar male di Maometto.
E noi? Noi che cosa abbiamo sentito?  E soprattutto: cos'altro siamo disposti a sentire?






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