La
domenica mattina. Un giorno particolare. Molto. Una sorta di “bolla
temporale” racchiude quella manciata di ore che separano la prima
vera colazione della settimana dal pranzo di famiglia che, col
passare del tempo, diventa sempre più un'incombenza dalla quale
fuggire il più presto possibile.
Ok,
è vero, Fabio Volo parlò della domenica mattina in uno dei suoi
libri più famosi...ma se sai di cosa sto parlando fai finta di
niente come me: ci siamo capiti.
La
domenica mattina, dicevo, per me comincia con un odore: quello
dell'erba dei campi da calcio. Ecco, questo profumo di verde bagnato,
quello che si sente intorno alle 7 della mattina quando magari ti
alzi presto per una commissione, per partire per un weekend o per il
semplice fatto che essendo domenica e potendo riposare in
tranquillità beh...ti passa il sonno. Si, proprio questo profumo,
dicevo, è uno dei pochi che mi connette immediatamente con il
passato: piccoli particolari che creano un
collegamento così diretto con i nostri ricordi.
L'erba
bagnata è uno di questi.
Lo
ritrovo volentieri al parco, quando vado a correre e ancora il 99%
della popolazione dorme beata nel suo letto perché...”oh, è
domenica mattina, voglio dormire”.
Lo
so che è diverso, che sono passati anni, che le città sono
cambiate, che il migliore amico si è sposato e lo senti ogni tanto
tramite messaggio, che lì ormai hanno buttato giù tutto e il
cantiere sembra non finire mai. Che dietro casa mia, credimi, ormai
non si trova più parcheggio. O che ora che si sono trasferiti in un
altro quartiere le brioche (si...non i cornetti o i croissant ma le
brioche!) non sono più buone come una volta.
Ma
io ci torno volentieri la domenica mattina.
Torno
a trovare trovare amici che non vedo da un sacco, il mio cane, le
bustine dei giochini che mi aspettavano sul tavolo, il set da pesca
(imboscato in un sacco nero in cantina) che funziona ancora
perfettamente, l'odore della pasta al forno e il campanello che non
smette mai di suonare, delle voci sempre più alte di persone che si
salutano e si baciano, si prendono in giro, si raccontano della
settimana.
Mi
piace la domenica mattina. Questa...domenica mattina.
Perché
non cambia. Non può cambiare. E' già cambiata.
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