E' da domenica che provo a cercare le
parole esatte per descrivere, con la giusta intensità, ciò che mi è
accaduto. Non è semplice. E' alquanto difficoltoso trovare il giusto
modo per raccontare il tutto.
Perché se da un lato vorrei evitare di
essere troppo drammatico (sono vivo e vegeto e ne posso
tranquillamente parlare, per cui questo è bene), dall'altro non
vorrei nemmeno che la cosa passasse in secondo piano catalogata nello
scaffale delle banalità (sono vivo e vegeto, ne posso
tranquillamente parlare ma parlandone mi sale l'odio, per cui questo
è male).
Non sono un patito di anime. Nemmeno di
manga o fumetti in genere. Ma! C'è un 'ma'. Forse più di uno.
Il primo: negli ultimi 26/27 anni il
mio essere abitudinario mi ha spinto ad acquistare settimanalmente
una copia di Topolino. Niente abbonamento. Amico giornalaio, tutta la vita. Non mi piace farmi portare
le riviste a casa. Ho sempre paura che arrivino tardi, che i
condomini la prendano in prestito (ladri!), che il postino la
dimentichi o sia in ritardo o la porti tutta spiegazzata, che causa
festività le consegne slittino di troppi giorni. Ma
soprattutto...che la sorpresa da montare, i cui pezzi escono separati
in 4 settimane, arrivi già montata! Non posso tollerare una cosa del
genere! E' come ricevere un regalo già scartato! Eh no! Io voglio la
carta, voglio il fiocco, voglio quel momento lì, quello che viene
'prima'! Con i giochini già montati ci giocate voi! Voi, che
preferite le sorprese dell'ovetto kinder quelle già fatte e finite.
Che gusto c'è? Preferisco un tristissimo pappagallino che dondola
sul trespolo a cui attaccare gli adesivini, piuttosto che un pinguino
o una casetta pronti all'uso.
Il secondo: Dylan Dog. Dal numero 5 al
numero 100 ero tra quelli che non vedevano l'ora arrivasse in
edicola l'inedito per poterlo divorare nel giro di un'ora (andava
gustato in tranquillità) per poi acquistare le prime e le seconde
ristampe dei numeri usciti in precedenza, quando ancora Dylan non era
un amico ma un ex alcolizzato che abitava a Londra e molto somigliante a
Rupert...Rupert chi? Ecco.
Il terzo: Diabolik. Fino alla scomparsa
delle sorelle Giussani Diabolik era davvero 'il re del terrore'. Era
lui! Il criminale ideato per il tragitto in metropolitana, violento,
geniale e perennemente in fuga. Successivamente beh...è sempre
rimasto un ladro, ok, ma molto più simile ad un moderno James Bond.
Leggete, se volete, una qualunque storia scritta fino ai primi anni
'90 e confrontatela con una più attuale...poi ne parliamo. Tant'è
che ad un certo punto mi sono limitato a prendere solo albi
speciali, alcune pubblicazioni a colori e le uscite semestrali. Niente di più.
Fatto l'elenco dei 'ma', vediamo come
ve la cavate in matematica. Addizioni, più precisamente.
Sommate i seguenti elementi:
- file di scatoloni piene zeppe di giornalini (comprese edizioni speciali, numeri inediti e/o introvabili).
- Una cantina.
- Un tubo dell'acqua che si rompe.
- L'umidità.
- Svariare settimane passate all'insegna del non sapere nulla.
Ora, sottraete decine e decine di copie
irriconoscibili gettate perché più simili a tartufi neri o a funghi,
di quelli che si trovano attaccati agli alberi nei vialoni dopo
giorni di pioggia, quelli che nemmeno i cani annusano.
Fatto? Perfetto. Il risultato è la
parola che non mi viene. O meglio, mi viene. In varie forme, con più
sfumature e declinata all'inverosimile. Ma voglio vedere se è la
stessa che è venuta in mente a voi dopo aver letto questo post.
Voglio vedere se avete studiato. E,
soprattutto, se il libro era lo stesso che usavo io.
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