giovedì 1 novembre 2012

A che ora smònti?


Ci sono film che rimangono nel cuore. Alcuni li ricordi a malapena. Altri ancora, invece, non smetteresti mai di rivederli e conosci tutte le battute a memoria, tanto che le reciti perfettamente uguali ad alta voce e sorridi soddisfatto quando gli amici rimangono stupiti da cotanta devozione cinematografica.
E poi ci sono quei film che raccontano un pezzo della tua vita. Penserete che è ovvio, che in ogni film (come in ogni canzone) uno si può ritrovare o trovare parte di sé: se sei triste e ascolti una canzone triste...'cavolo, ma l'ha scritta apposta per me!'. O se la tua storia d'amore è appena terminata e ti senti perso/a con la convinzione che l'amore non busserà più alla tua porta...beh, una qualsiasi commedia romantica degli ultimi 15 anni te la sentirai perfettamente cucita addosso.
Ma io non parlo di questo genere di produzioni: intendo quei film girati nella tua città, che parlano della tua città, che fanno vedere le strade principali che percorri quotidianamente per andare a lavoro o le scorciatoie per arrivare prima a casa di nonna.
'Ma dai! Io vado sempre a fare colazione in quel bar! E quello lo conosco! Ma pensa te...'. O anche: 'Ma si che mi ricordo! Quel giorno ero all'università e stavano girando quella scena! Li ho visti. Ho persino parlato con l'aiuto camionista addetto al montaggio delle luci'.
Praticamente eravate lì e in alcuni fotogrammi, a guardar bene, vi s'intravede di spalle.
Avete capito? Magari non si tratta di film che hanno sbancato il botteghino, ma di piccoli gioiellini che non si possono comunque dimenticare. 
Ad esempio io sarei impazzito dalla felicità se avessi vissuto a Bologna nel periodo di 'Jack Frusciante è uscito da gruppo'. Non so voi ma sia il libro che il film mi hanno segnato (positivamente) e li ricordo tutt'ora con un'emozione particolare.
Vi dico, ok, non sarò stato a Bologna quando quei ragazzetti innamorati scorrazzavano in motorino tra i colli mentre nei Red Hot si consumava un dramma.
Ma ero a Torino. Ero a Torino durante 'Santa Maradona'. E non aggiungo altro.
Ovviamente se non avete un vostro film, se non hanno mai preso un pezzo della vostra vita e l'hanno usata come sfondo per raccontare una storia che avrebbe tranquillamente potuto essere la vostra, non potete capire. Mi dispiace. Tanto tanto. Davvero, col senno di poi penso che mi mancherebbe un pezzettino di puzzle e ne avrei sentito la mancanza. Peggio per voi. Ecco.
Tanto tempo è passato da quando Bart faceva 'un salto qui e uno in biblioteca'. C'erano ancora le lire (nostalgici...) e le Olimpiadi Invernali non avevano ancora trasformato questa città in un'indebitatissima quanto meravigliosa 'capitale del divenire'. Si perché negli ultimi anni Torino è divenuto il posto dove 'provare' e 'sperimentare'. Cosa? Un po' di tutto: cultura, musica, cibo, cinema, viaggi, tecnologie, sport, politica, tutto.
Ovviamente quella specie di 'schiavitù culturale' imposta dalla fabbrica che, dai primi del '900 , ha plasmato la vita della città è ancora dura a morire. Sarà sicuramente per via della crisi, ma ad oggi non è molto facile trovare lavoro, nonostante la città sia in continuo movimento e questo non può che far ben sperare per il futuro. Diciamo che siamo ancora nella fase 'box doccia', per dirla con una citazione. 
Nel film di Marco Ponti si cominciano a vedere i segni del cambiamento che avrebbe, di lì a poco, cambiato il volto della città. Possiamo dire che è stato una sorta di precursore, ci ha visto lungo, insomma. Infatti, dopo di lui, tantissime sono state le produzioni che hanno scelto Torino e dintorni per raccontare delle storie. Che figata, no?
Stefano Accorsi ha conosciuto la donna della sua vita (al cinema) in via Verdi, dietro l'università, proprio dove c'è il bar nel quale tutte le mattine, prima di andare a lezione, si mangiava la brioche, e dove...-A che ora smònti?. Nel 2006. Ci sarò donna-. Profetico. 
Il locale dove ordinano le pizze che '5 minuti 18 mila'? Ma si...là dietro un mio amico ha aperto un bar.
La città cambia di continuo, ma la sostanza rimane immutata: solo il vestito è differente. Magari della nuova collezione, ma lo stile è indiscutibilmente quello. Non si scappa. 
Adesso che le giornate si sono accorciate, il buio viene combattuto, squarciato dalle Luci d'Artista: colori, forme, e luminarie che non hanno solo la funzione classica per la quale sono inizialmente nate, ma soprattutto quella di 'accompagnare' le persone che la città la vivono anche solo passeggiando. 
Nel film Anita Caprioli era stupenda, e vi assicuro che tanti amici e conoscenti, segretamente, sono ancora convinti che un incontro fortuito con una bellissima ragazza possa sempre capitare. D'altronde non può non succedere qui: siamo a Torino. Oh, ma ci sono persino i turisti!! I turisti!!
Roba da non credere. Girano con le cartine, chiedono informazioni, fanno foto...alieni! Ecco come sono visti! 
Fino a poco prima delle Olimpiadi sentir parlare una lingua che non finisse con l'espressione 'nè' era inconcepibile. Ora le conversazioni in inglese, che si sentono sempre più spesso tra le vie del centro, rendono i torinesi orgogliosi del posto in cui vivono. E se sentite dire cose tipo 'Uff...questi turisti!'. Stanno mentendo. Non è vero che si lamentano. Lo dicono ad alta voce per sentirsi, in qualche modo, importanti.
E la nebbia sui murazzi, con le luci a fare da contrasto è uno spettacolo che non potete perdere. 
Ecco. Ora,  prima di addormentarmi, mi sa che mi guarderò un pezzo di film: magari dove si sentono i  Motel Connection o la scena in cui i due amici vanno in libreria e alla fine si ritrovano con ognuno un 'regalo' per l'altro. Anche se il 'vaffanculo maniaco' mi fa sempre molto ridere, così come l'uomo accappatoio: che ci volete fare se va bene con tutto? 
Lo so, vi starete chiedendo che cavolo di post è questo, che a voi di Torino non frega un granché, voi che magari leggete da Treviso, Bologna, Cosenza o che ne so...
Niente. Ci tenevo a raccontarvi della mia città e di uno dei miei film preferiti. 
'Si, va bene', direte voi. 'Abbiamo capito che Torino blablabla e di qui e di là. L'abbiamo capito. E adesso?'. 
Adesso proviamo a cambiare le cose. 




http://www.youtube.com/watch?v=og0iy4-fjmE



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