Questo sabato, nelle principali piazze
di Roma, confluiranno in contemporanea migliaia di persone a
manifestare il loro (e il nostro) dissenso nei confronti di questa
politica, di questo governo, di questa società che ci ingoia senza
nemmeno masticarci, e noi non ce ne rendiamo conto (questo...il vero
problema).
Gli episodi di violenza avvenuti
durante i recenti cortei mettono in allarme i più. A volte in
maniera eccessiva. A volte, invece, con cognizione di causa.
Roma è una città stupenda. Il sole
che splende su Roma è diverso, come diverse sono le cose che vengono
illuminate. Sembrano differenti agli occhi di chi guarda la città da
lontano e sogna di visitarla al più presto. Provate a chiedere a chi
non vive a Roma cosa ne pensa: 'che città stupenda, non vedo l'ora
di visitarla/ritornarci'. Poi provate a chiedere a chi ci vive:
'questa città ce l'hanno rovinata, è diventata invivibile. Sporca.
Violenta'.
Esatto: violenta. Che non vuole dire,
per forza, un posto dove ti menano se cammini per strada e guardi per
sbaglio qualcuno (anche se...). Violenta nel senso delle relazioni,
delle emozioni, delle cose che ti circondano. E fa male questa
violenza. Perché non le appartiene.
Una gestione sconsiderata e
inaccettabile dell'Italia, prima, e della Capitale, poi, hanno
portato Roma a vivere delle stagioni non propriamente degne della sua
e della nostra storia.
Ho un'idea ben precisa della città in
cui vivo: una donna bellissima. Ancora giovane ma con una vita molto
intensa alle spalle. Una femmina bionda, con una veste bianca, la
pelle liscia e morbida. Fiera e sicura del fatto suo, come solo una
donna sa essere, e allo stesso tempo fragile e indifesa come solo una
donna può essere.
Chi ha preso in mano le redini del
potere ha violentato questa donna, picchiandola e umiliandola nei
modi più beceri e villani che esistano. Non contento l'ha
calpestata, trascurata, derisa davanti a tutti. Ne ha ferito il corpo
e l'anima. Non l'hanno uccisa perché l'omicidio è reato. E poi può
sempre servire: Roma è Roma, la sua storia è anche la storia del
mondo. Una sorta di cartolina, di biglietto da visita da colorare ben
bene e vendere a chi non può vedere cosa si nasconde sotto il primo
strato di colore.
Le conseguenze? Bah, non lo so: ad
esempio i continu pestaggi ai danni di musicisti, studenti,
'alternativi', extracomunitari, donne? La gente per strada si ammazza
per un parcheggio. Per una partita.
Non è un luogo comune. Andate a Campo
de' Fiori una sera che una squadra straniera gioca contro una delle
due formazioni locali, mettete la maglietta dei supporters ospiti e
ditemi che cosa vi succede. Consiglio: chiedere prima ai tifosi del
Tottenham, giusto per risparmiarvi due lividi (solo per fare un
esempio recente).
La xenofobia si respira pesantemente
come lo smog. Scorie di 'nere' abitudini rimangono e ogni tanto
imperversano per le strade, tra le teste. Per le mani.
Rimanete imbottigliati nel traffico,
con macchinoni da X mila euro e gente che con una mano regge il
telefono e con l'altra la sigaretta e chi se ne frega se vi stavano
per schiacciare a terra e protestate? Occhio...rischiate di
prendervele. Come cazzo vi permettete?
Ah, se per caso sono persone del vostro
stesso sesso ad attrarvi....non sia mai. Brutti ricchioni, come vi
permettete? E sono botte. O minacce. Insulti. Violenza psicologica. E
chi non riesce a sopportare...si aggrappa ad una sciarpa per fuggire
via da tanto dolore. Vi rendete conto? Una sciarpa. 15 anni.
Che rabbia.
Ma volete saperla una cosa? La notizia
positiva è che non è tutto così: sono quattro stronzi che si
comportano in questo modo e gli altri 3/4/5 milioni di ancora più
stronzi non fanno niente per impedirlo.
Beh, si può. Si può fare molto.
Consapevolezza. Questo ci vuole. Per
mandare a casa chi ci maltratta. E farla finita. Riprenderci la nostra vita, la
nostra gioia, la nostra città...noi. L'Italia.
Basta l'educazione. Il rispetto. La
voglia di cambiare davvero e tornare a vivere.
A Roma.
Nel mondo.
In noi. E con gli altri.
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