domenica 25 novembre 2012

Chi dice donna...

Sinceramente m'infastidiscono parecchio giornate come queste. Mi riferisco al classico giorno 'dedicato a...'. Ma com'è possibile?
Mi domando quanto senso abbia ancora dedicare una giornata all'anno ad un singolo problema, ad una categoria, ad un affetto o a qualunque altra cosa vogliate o possiate immaginare. Va bene, mi sforzo di comprendere San Valentino, le feste della mamma e del papà e altre varie ed eventuali, ma lo capisco perché fanno folklore. Sono giornate dedicate a sentimenti semplici, e permettetemi l'aggettivo che non vuole sminuire il sentimento, ma solo intendere un qualcosa di immediato, non precostituito...semplice appunto. Dicevo, capisco (poco, ma ci provo) giornate come queste create più per il movimento popolar/economico che generano che per una reale celebrazione e approfondimento del fatto in sé.
Il mio naso si storce, però, già intorno all'8 di marzo. Perché festeggiare la donna? O meglio, perché festeggiarla quel giorno? Anzi, perché festeggiarla? Cosa c'è da festeggiare? (fatto storico tragicamente avvenuto, a parte).
Oggi ti porto la mimosa e domani ti lascio in un angolo dal quale non uscirai più (in senso metaforico...solo metaforico?) per i mesi successivi? Non siamo in grado di prendercene cura nei restanti 364 giorni dell'anno (bisestili a parte) e abbiamo la presunzione di pensare che un evento   giornaliero e annualmente cadenzato possa cambiare le cose?
In tutti questi anni non è servito a molto. Certo, sicuramente qualche risultato si è ottenuto, non voglio dire il contrario, ma l'evoluzione della figura femminile non è andata di pari passo con lo sviluppo del mondo e dell'uomo in generale. Almeno qui in Italia. Mi correggo: in Italia no di sicuro.
Le donne sono ancora ballerine mezze nude al servizio della disinformazione, sono armi di distrazione di massa, corpi di ballo di burlesque al servizio della classe dirigenziale per appagare appetiti primitivi. Quale donna in Italia ha un ruolo fortemente decisionale per il futuro economico/politico/sociale del paese?
Quelle che dovrebbero rappresentarci a livello istituzionale ringhiano nei salotti televisivi e ballano nei locali alla moda sempre a portata di telecamera. Le più importanti aziende italiane si affidano ancora a vecchi matusa o comunque non prevedono figure femminili di rilievo sul ponte di comando. Lo so che ci sono delle eccezioni: ma questo è il problema, non devono essere delle semplici eccezioni. Bisogna cambiare le cose in modo che non ci si stupisca più dei risultati ottenuti dalla nostra rosa metà.
In tv, in politica, nel mondo del lavoro...siamo capitanati da uomini, spesso vecchi, spesso incompetenti, spesso maschilisti, che non vogliono questa rivoluzione. Perché? Bella domanda. Interessi personali? Forse. Tonnellate di banalità mi passano per la testa
Abbiamo una Hilary Clinton 'de noartri'? Non mi pare, e nemmeno una Sarah Palin (e forse questa è una fortuna, ma era per dire). E quando mai capiterà che uno dei programmi di maggior successo della tv venga presentato da una donna dichiaratamente omosessuale, stile Ellen Degeners? Non sia mai!
Secondo voi esisterà mai una Oprah Winfrey? Permetteranno mai a qualcuno che non sia un Pippo Baudo qualunque di acquisire così tanto (e meritato, soprattutto) potere mediatico?
Attrici brave, capaci, intelligenti? Ecco...non vado avanti. Ci siamo capiti subito.
E oggi mi propinate servizi sul dilagare della violenza ai danni delle donne? Sul fatto che dall'inizio dell'anno sono morte 113 persone per crimini violenti? Quindi? Da oggi in poi cambieranno le cose? Ne riparleremo il prossimo 8 di marzo mi sa.
Cambiare il welfare aiutando la famiglia, favorire il ruolo della donna sul mercato del lavoro e tra le mura domestiche, dare incentivi prima durante e dopo la maternità in modo che le lavoratrici non siano costrette a fermarsi e/o a perdere potere contrattuale e costrette a scegliere tra la famiglia e il lavoro. Favorire l'ascesa di figure femminili ai vertici decisionali dei vari settori fondamentali della vita pubblica e privata del paese.
Questo per fare un esempio.
E poi sradicare l'ignoranza che ancora ci pervade e non punisce a dovere i reati commessi per retaggi medievali ancora presenti in alcuni anfratti del nostro status culturale.
Ecco, questo vorrei che dicessero e facessero. Che dicessimo e che facessimo.
O a vi volete ancora accontentare di un paio di striscioni e di due mimose sul comodino?


4 commenti:

  1. Non sono affatto d'accordo, sei rabbioso e confuso, ma non ho voglia di scrivere mezz'ora. Ti dico solo: dai un'occhiata al tuo ambiente professionale: quante donne hanno ruoli decisionali? Direttrici di doppiaggio, responsabili di aziende di doppiaggio… parecchie. Non abbastanza? Può essere, ma 50 anni fa la percentuale attuale non era immaginabile. Non abbiamo una Clinton? Ah be', quanto sono fighi gli americani. Ma quante donne avevano potere nel mondo politico ed economico 50 anni fa? Oggi sono molte. Io ho lavorato dieci anni con una capa che se ti convocava nel suo ufficio ti veniva il latte alle ginocchia, perché aveva potere di vita o di morte su tutti noi. Non vedo poi cosa ci sia di male nel ricordare un evento tragico del quale furono vittime tante donne. Se dieci persone scopriranno perché si festeggia l'otto marzo, e si fermeranno dieci minuti a riflettere, io sono contento. Per quanto riguarda i subumani che regalano le mimose e poi gonfiano la faccia delle mogli è chiaro che c'è ancora tanta strada da fare, ma affermare che in Italia siamo tutti maschilisti retrogradi è come dire che i politici sono tutti uguali, che è tutto un magna-magna. Attrici brave, capaci e intelligenti? Secondo me ce ne sono parecchie; forse non sono appariscenti come Nina Moric, ma secondo me ci sono. O forse pensi che le donne (attrici) siano (quasi) tutte oche sculettanti? Ahiahiahi, mi passi dalla parte del torto? Le donne omosessuali poi, che c'entrano? E comunque, se vogliamo parlare di omosessuali, neanche un Vendola 50 anni fa sarebbe stato immaginabile. Insomma, è vero che c'è ancora parecchia strada da fare, ma non condivido il tono apodittico e massimalista del tuo articolo. Sono abbastanza sicuro però che ciò che volevi dire non è correttamente o completamente espresso da quanto hai scritto, perché ti lasci prendere la mano, e tu sì che ringhi. Ecco, volevo scrivere due righe e invece… Vabbè. Ma questo ca**o di blog lo commento solo io? :D

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  2. Non sono affatto rabbioso, al massimo indignato e stanco. Questo si. E tanto meno confuso, te l'assicuro. Se torni indietro di 50 anni è normale notare quanto sia diverso il mondo. Il mio discorso si riferisce a quanto sia diversa la velocità alla quale viaggiano evoluzione (scientifica, tecnologica ecc.) e quella relativa diritti umani, delle donne nel caso specifico. Soprattutto nel nostro paese. Il riferimento alla Clinton non era per guardare all'America con gli occhi sognanti del migrante in cerca di fortuna, ma serviva ad evidenziare la mancanza di una figura femminile così forte a livello internazionale e istituzionale nel nostro paese. Puoi prendere, se preferisci, la Merkel in Germania o la Thatcher degli anni '80. Noi ci possiamo permettere, al massimo, una Emma Bonino relegata al ruolo di 'rivoluzionaria' ma internazionalmente debole e poco rappresentativa del nostro paese. Le nostre figure di riferimento sono la Santanché e le varie 'olgettine' da una parte, e la Bindi insieme ad altri totem (nel senso di stagnanti, vecchi) dall'altra. Quale donna può rappresentare l'Italia oggi? Trovami una figura forte e valida. La Fornero? Per la quale ''il lavoro non è un diritto'' (e sto citando)?
    In Italia non siamo tutti maschilisti e retrogradi: ci sono molti maschilisti e retrogradi, questo si. Non siamo al passo coi tempi. Siamo ancora arretrati culturalmente sotto parecchi punti di vista. Scendiamo in piazza in 30.000 per un flash mob (fatto molto recente) e rimaniamo in casa quando tocca difendere il nostro lavoro. Facciamo la coda 2 giorni prima per comprare un Iphone che pagheremo rate e poi, come dici tu, torniamo a casa a gonfiare di botte la poveretta di turno. Questo è il forte contrasto della nostra cultura. E non è qualunquismo, è la verità.
    Attrici ce ne sono di brave e di capaci: ma le rappresentanti del nostro paese nel mondo sono quelle più appariscenti e meno 'valide' (mi permetti il termine o devo ulteriormente specificare)?.
    Tu capisci che Vendola (l'altra sera da Santoro) è ancora oggetto di scherno da parte di ex ministri (Brunetta) per quanto riguarda i gusti sessuali? Certo, 50 anni fa era impensabile che un politico gay si dichiarasse apertamente in televisione ricoprendo, anche, cariche politiche importanti. Ma dopo 50 anni possiamo accontentarci di un rappresentante schernito da suoi colleghi? Non dovrebbe succedere. Tantomeno dovrebbero essere funzionari politici a farlo, nostri rappresentanti: è questa la nostra mancanza, il nostro 'buco' culturale. Questa è gente che dice al mondo come siamo. Sono lì anche per colpa nostra. E loro sono indice di quello che siamo noi nella totalità. Magari io e te nello specifico non siamo rappresentati da loro, ma in quanto italiani è così che ci vedono nel mondo.
    E il discorso dell'8 marzo non è riferito all'evento in sé, quanto all'importanza data al singolo giorno a scapito dei restanti. Si attira l'attenzione in un punto per distoglierla da altre parti, per fartela breve.
    Mica tanto breve, poi. :)

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  3. E io lo sapevo che non la pensavi proprio come nell'articolo… Il mio modo di capire le cose è piuttosto elementare: se mi dici "siamo tutti delle merde" io capisco che siamo tutti delle merde; se dici "le donne sono ballerine mezze nude" io capisco che le donne sono tutte ballerine mezze nude. Tu sei un po' impulsivo ed estremista (e va benissimo) e io sono un po' tardo. Ma ora il tuo pensiero mi appare più chiaro, e mi sembra anche un po' diverso, più argomentato, più specificato. Vabbè, è tardi, ho sonno, buona notte. Comunque, quattro milioni di votanti alle primarie, alla faccia dei subumani!

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  4. Ho la presunzione di pensare che chi mi conosce sa dove voglio arrivare, e chi invece frequenta semplicemente il blog ci arrivi dopo aver compreso l'andazzo dei post precedenti. Altrimenti dovrei passare il tempo a specificare ogni singolo dettaglio. Per questo ci sono i commenti successivi :)
    E comunque non sono 4 milioni, ma meno. Meno rispetto agli anni passati nonostante i tanto conclamati record d'affluenza. Vedremo...

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