Non credo a chi prevede il futuro.
Che siano intelligentissime popolazioni
del passato, comuni mortali 'illuminati' da una luce non chiaramente
definibile oppure da oracoli e/o segni premonitori.
Non so esattamente a cosa credere o
comunque SE credere. Mi piace immaginare varie occasioni in divenire.
Questo si. Aprire un catalogo di ipotetiche possibilità e immaginare
che ognuna di queste accada. E magari, perché no? Che si verifichino
tutte insieme, una dietro l'altra. Che male c'è nello sperare che
più di una cosa vada bene? Anzi, studiosi, professori, libri e
'segreti' di vario genere suggeriscono proprio questo: pensare che le
cose non possano andare se non nella direzione a noi più congeniale.
Siamo pieni di buoni propositi. Questa è la verità.
Ma non era questo il senso del mio
pensiero. Ho nella testa Obama. O meglio, non tanto Obama quanto il
mondo 'se non avesse vinto lui'.
Sarebbe stato tanto diverso? Saremmo
già in guerra contro Siria, Iran e compagnia islamica?
La popolazione del pianeta sarebbe già
triplicata in quanto l'aborto sarebbe diventato reato allo scoccare
della mezzanotte? A scuola sarebbe stata inserita stata l'ora di 'omofobia'? Ci staremmo coccolando nel letto con le nostre
mogli o, prima di andare a dormire, avremmo finito di lucidare la
nuova collezione di armi acquistata per sentirci più sicuri?
Non credo.
Diciamo che non sarebbe stato il
migliore dei mondi possibili, questo si. Abbiamo visto sulla nostra
pelle cosa vuol dire affidare il proprio paese ad un cafone,
arricchito, (falsamente) moralista e corrotto nell'animo dal proprio
potere.
Qui le porcate si possono ancora
(ancora?) nascondere sotto il tappeto, negli Stati Uniti hanno
qualche 'problemino' in più nel far finta che le cose non accadano.
Quelli appena trascorsi stati quattro
anni caratterizzati da una guerra che si tiene in piedi da sola e che
non pare lontana dal terminare. Da soldati morti in nome di un
'ideale economico'. Da un'economia che ha affondato la società, la
persona, l'uomo. L'individuo è stato reso inerme, svuotato ,
(ulteriormente) schiavo del progresso e del movimento inarrestabile
di un processo dentro il quale si ritrova costretto e quasi mai
consapevole. E comunque, più di altri suoi pari in natura,
maggiormente soggetto alle conseguenze.
La natura assume sembianze umane e la
pioggia non soltanto bagna ma uccide.
Possiamo fare tanto e non lo facciamo.
Possiamo fare meno e non lo facciamo. Facciamo tutto e il contrario
di tutto ma nel modo sbagliato.
Però sono comunque contento.
Perché alla fine la speranza rimane e
non ci abbandona. Si rinnova.
Il cibo non è ancora un ammasso di
sostanze al gusto di tutto ma dal sapore di niente. I dolci sono
ancora dolci e possiamo decidere di sapere, di conoscere. Di vivere.
Sono contento che dall'altra parte del
mondo qualcuno la speranza non l'ha ancora persa ma, al contrario,
l'abbia rinnovata.
Perché sono convinto che da questa
parte di mondo, qualcuno la vuole riconquistare al più presto.
P.s.
Scegliete bene la colonna sonora della
vostra vita. La musica è come il cibo: siete ciò che ascoltate.
Vorrei fare qualche commento profondo e illuminante, ma sono travolto dalla bellezza di "Meglio 'na canzone". Non conoscevo la versione in studio, che rivela tutta la sottile bellezza dell'intreccio tra musica, testo, e voce di un grande, incompreso cantante.
RispondiElimina